Una delle esperienze più gradevoli che si possono fare durante il corso del periodo invernale è senza dubbio camminare sulla neve, con o senza ciaspole. Prendersi un momento per sé in montagna, gettarsi nel fare escursioni, camminare camminare e camminare ancora circondati dal bianco candore della neve all’interno di un ambiente naturale di pregio, con panorami a perdita d’occhio.
Camminare sulla neve, però, può essere anche un attività rischiosa se non si prendono le giuste precauzioni, non si seguono le regole di sicurezza (e di buonsenso) e sopratutto non si possiede l’attrezzatura necessaria. Al netto dell’eventuale ipotermia in cui si può incappare se si possiedono scarpe di tela o simili, ci sono molte cose da sapere per poter rendere le proprie vacanze sul bianco mantello indimenticabili.
Durante il corso di questo articolo noi di Meeters, forti della nostra esperienza nella creazione di eventi ed occasioni per la socialità, cercheremo di spiegare in maniera veloce ed informativa quali sono le informazioni di cui tener conto. Poiché crediamo fermamente nel valore dello stringere nuove amicizie, seguiteci in questo viaggio con i nostri consigli sul camminare sulla neve per poter partecipare a tutti gli eventi più interessanti in circolazione.
Che attrezzatura ci vuole?
Invece di fermarci a parlare di calzature e indumenti crediamo, elementi che sono già noti e che trovate anche in questo articolo, crediamo sia importantissimo parlare dell’attrezzatura prettamente invernale che è perfetta per camminare sulla neve d’Inverno, magari in contesti di alta montagna.
Per garantire a sé stessi la massima sicurezza possibile e per scongiurare per quanto possibile i pericoli dati dalle valanghe è bene dotarsi di 4 strumenti diversi:
- Pala
- Sonda
- Zaino Airbag
- Apparecchio ARTVA
Semplice capire il perché di ogni strumento: la pala è lo strumento principe se parliamo di rimozione della neve, la sonda può servire se si sta camminando con altre persone e si ha bisogno di conoscere la posizione di un eventuale travolto, lo zaino airbag è ciò che può aiutare una persona travolta da una valanga a guadagnare tempo mentre discorso diverso ancora va fatto per l’apparecchio ARTVA.
Il termine ARTVA sta a significare proprio apparecchio di ricerca dei travolti in valanga ed è uno strumento elettronico che viene utilizzato per la ricerca delle persone sotto il manto nevoso. Lo strumento così chiamato non è altroché una particolare ricetrasmittente di segnalare senza funzioni vocali che funziona sulla frequenza di 457 kHz. Per poter utilizzare correttamente questo strumento è necessario avere qualche conoscenza tecnica specifica ma niente che un attenta lettura del manuale d’istruzioni non possa fare.
Tutti gli strumenti che abbiamo appena citato danno il meglio di sé quando ci si trova in situazioni di alta montagna, a distanza dai rifugi e più in generale dai soccorsi.
Mai sottovalutare le informazioni relative al meteo
Un altra cosa da tenere a mente quando si vuole andare a fare un bel trekking d’inverno sulla neve è il meteo e, più nello specifico, le condizioni del manto nevoso. Il bollettino meteo quando parliamo di trekking è indispensabile ma quando parliamo di trekking d’ inverno, sulla neve, lo è ancora di più.
Queste perché, che ci si muova con le ciaspole o meno, guardare il meteo e il bollettino della neve permette di avere un idea sulle condizioni del manto nevoso. I bollettini della neve non si trovano sui comuni siti che trattano il meteo generalista bensì sui siti delle agenzie regionali che si occupano di protezione ambientali. Siti di guide alpine e siti di comprensori sciistici spesso e volentieri ripubblicano tali bollettini e pertanto possono essere elementi utili per una corretta informazione.
Il bollettino di vigilanza meteorologica nazionale della protezione civile può essere molto utile; esso viene emesso tutti i giorni alle 15 sul sito dell’organizzazione. Il compito di tale bollettino è quello di segnalare i fenomeni rilevanti del giorno e del giorno successivo, coprendo circa 36 ore di tempo.
Se si ha necessità di un bollettino specifico per la neve ci si può affidare al bollettino Meteonivologico, quest’ultimo emesso dal comando truppe alpine e dal corpo forestale dello stato.
Conoscere il proprio nemico è di vitale importanza
Il bollettino Meteonivologico è molto interessante perché permette di avere accesso alla scala europea del pericolo valanghe. Quest’ultima è così divisa:
- Debole: condizioni favorevoli per le attività all’esterno, il distacco è possibile soltanto in condizioni di forte sovraccarico su terreno estremamente ripido. Le valanghe spontanee e gli scaricamenti sono possibili ma di dimensioni limitate.
- Moderato: condizioni buone ma con condizioni localmente pericolose. Il distacco è possibile in zone con forte sovraccarico corrispondenti a pendii ripidi. Le valanghe spontanee sono comunque da comprendere negli imprevisti. Le condizioni rimangono favorevoli per le gite sciistiche a patto di considerare la pericolosità di alcune zone.
- Marcato: necessaria esperienza e capacità di valutazione in chi passeggia. Il distacco di valanghe è possibile anche con debole sovraccarico in caso di zone ripide. In alcune situazioni si possono generare valanghe di carattere spontaneo di media grandezza, Possibili anche grandi valanghe. Le gite sciistiche rimangono possibili.
- Forte: per uscire è necessario avere una grandissima capacità di valutazione poiché il distacco è probabile anche con debole sovraccarico sui pendii meno ripidi. Aumentano le possibilità di assistere a valanghe spontanee di media grandezza o peggio. Le gite sciistiche vanno fortemente limitte.
- Molto forte: divieto di praticare escursioni perché le possibilità di assistere a valanghe spontanee sono molto elevate, anche con grandissime dimensioni e anche su terreni non particolarmente ripidi. Le gite sciistiche, di conseguenze, non sono possibili da portare avanti.