Carnevale Genova: tra maschere, divertimento, cultura e tradizione

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Il carnevale a Genova, oggi caratterizzato da numerose manifestazioni ed eventi dedicati a grandi e piccini, ha una lunga storia dai risvolti particolarmente inaspettati. Lo dimostrano i resoconti storici su balli in maschera e travestimenti tipici, che coinvolgevano tutti, dai pescatori ai nobili. Vediamo un po’ quali siano le tradizioni di un tempo e quanto di tutto questo sia rimasto fino ad oggi.

Storie di balli e manifestazioni nel capoluogo ligure

Non solo carnevale di Venezia: anche in Liguria la festa ha una lunga tradizione. In quel di Genova a carnevale già nel quindicesimo secolo si faceva baldoria, tant’è che sotto certi travestimenti si nascondevano anche persone pericolose. Ma ciò non contava più di tanto nella settimana più pazza dell’anno, in cui uomini e donne si muovevano ritmicamente al suono dei pifferi, in danze come la “Rionda” o la “Moresca”, particolare per la sua variazione tra inchini e giochi d’armi di ispirazione esotica.

I pescatori, muovendosi dal porto antico, si esibivano in balli di ispirazione toscana e provenzale, chiamati le Gighe o il “Perigodin”. Ma non solo: anche danze ben più licenziose, figlie dell’idea che il carnevale fosse una festa in cui il “folle” dovesse vincere su tutto, e la cosiddetta “Cansone del Balarifone”, tanto oscena da non poter essere cantata pena una multa salata.

Col passare del tempo, nel sedicesimo secolo, si acquisirono ulteriori usanze. Tra queste alcuni cortei in maschera, prima nel Bisagno e poi nel centro storico di Genova, con dame e cavalieri che spargevano fiori e profumi. Meno “puliti” i lanci di uova marce, limoni ed altra roba, figlia dei giochi dei più piccoli.

La tradizione si è poi evoluta ulteriormente, portando la festa nei palazzi nobiliari. I giovani meno agiati si destreggiavano invece in gare di carretti divertenti ma sicuramente rischiose – e ferme alla “69esima” edizione. Parlando di cose licenziose…

Le maschere tradizionali del carnevale Genova

Tra sfilate ed altri eventi comparivano tante maschere più particolari, certamente tipiche dell’area ligure. Sicuramente il più tipico personaggio genovese resta Capitan Spaventa, figlio della commedia dell’arte, dal carattere sognatore e dal coraggio più verbale che reale. Altri sono invece degli ex burattini: Baciccia della Radiccia e Barudda.