In questa veloce guida su cosa mangiare a Parma, troverai i piatti più famosi della tradizione locale, una delle più antiche dell’Emilia-Romagna. La città emiliana, conosciuta anche come la Food Valley d’Italia, offre agli amanti dell’enogastronomia piatti unici che qui vengono prodotti e cucinati da secoli, a cominciare da uno dei più famosi al mondo, ovvero il prosciutto crudo.
Ormai, molte specialità parmigiane hanno superato i confini nazionali e si sono imposte in ogni parte del mondo, dando lustro alla gastronomia italiana. Quando si parla di Parma, si pensa subito ai salumi e ai formaggi, ma anche a primi piatti molto conosciuti e imitati, dagli anolini ai tagliolini.
Mangiare a Parma significa immergersi nelle tradizioni locali, scoprendo prodotti antichi che, ancora oggi, rappresentano delle vere fondamenta della cucina italiana. Un ideale tour che parte dagli antipasti e arriva ai dolci più amati, alla riscoperta di sapori unici.
Cosa mangiare a Parma: antipasti, salumi e formaggi
Uno degli antipasti che non può proprio mancare sulla tavola di un ristorante o di una trattoria di Parma è la torta fritta. Si tratta di rettangolini di pasta simili a uno gnocco fritto, che sostituiscono il pane e che vanno mangiati caldi insieme ai salumi tradizionali del posto, a partire dal prosciutto crudo.
Ciò che non può mancare quando si mangia a Parma è proprio il classico tagliere di salumi e formaggi, dove troverai le migliori specialità della cucina locale. Si tratta di eccellenze gastronomiche dalla storia molto antica che da qui sono partiti alla conquista del mondo e che oggi rappresentano la cultura culinaria italiana all’estero, grazie a marchi DOP e IGP.
Parliamo, naturalmente, del Parmigiano Reggiano e del già citato Culatello di Zibello, prodotto dalla coscia di maiale insaccata nella vescica del maiale stesso e stagionato minimo 10 mesi. Non può mancare il Prosciutto di Parma, dolce e raffinato e la Coppa di Parma, a base di carne suino. Infine, il Salame di Felino, la Spalla di San Secondo, il Prosciutto di Langhirano, lo Strolghino e il Fiocchetto.
I migliori primi
Tra i primi piatti tipici di Parma e provincia, gli anolini sono molto conosciuti. Si tratta di un tipo di pasta ripiena all’uovo, declinazione dei cappelletti, dei tortellini e degli agnolotti. Ciò che li contraddistingue è grandezza e la forma circolare con bordo seghettato e senza “frangia”. All’interno, si trova un mix di Parmigiano Reggiano, pane raffermo grattugiato, tuorlo d’uovo, spezie e un sugo ristretto di stracotto di manzo, ma senza pezzi i carne.
Uno dei modi migliori per assaporarli è in brodo, ma puoi provarli anche con burro e salvia. Si tratta di uno dei piatti tipici delle feste, soprattutto durante l’inverno.
Tra i primi non possono mancare i tagliolini al culatello, altro piatto dal sapore unico e che rispecchia la tradizione parmense. Si tratta di una varietà di pasta all’uovo che si sposa perfettamente con questo salume DOP, il quale viene tagliato a striscioline e poi rosolato con burro e salvia. Anche in questo caso, il modo migliore per assaggiarli è in brodo e con una ricca spolverata di parmigiano.
Infine, segnaliamo i tortelli alle erbette, pasta che si può personalizzare in base agli ingredienti di stagione. La ricetta tradizionale prevede l’utilizzo di un ripieno di ricotta fresca vaccina, bietoline, parmigiano reggiano e noce moscata. Come detto, però, oggi esistono diverse varianti a seconda della stagione, ma, in ogni caso, il condimento più consigliato è con burro e salvia e l’immancabile spolverata di parmigiano.
Cosa mangiare a Parma: i migliori secondi
Tra i secondi più richiesti a Parma, c’è, sicuramente, la trippa alla parmigiana, degna concorrente di quella romana. È una pietanza immancabile, soprattutto nelle tradizionali trattorie locali, dove potrai assaporare i piatti tipici della zona cucinati come una volta.
La trippa parmigiana prevede l’utilizzo di diversi tipi di stomaco di bovino, cotti a fuoco lento per molte ore. Viene servita con abbondante Parmigiano Reggiano e qualche fetta di pane abbrustolito. Si tratta di un piatto dal sapore forte e deciso e, per questo, viene accompagnato spesso da una bella bottiglia di vino bianco, utile anche per smorzarne il gusto quasi prepotente.
Il cosiddetto Cavàl Pist, ovvero Pesto di cavallo è un altro secondo piatto molto apprezzato a Parma. Si tratta di una pietanza a base di carne di cavallo cruda insaporita con aglio, olio e limone. È uno dei piatti più comuni tra lo street food parmigiano e anche uno dei più leggeri, visto che ha pochi grassi e si digerisce senza alcun problema.
Infine, concludiamo i secondi con la Rosa di Parma. Si tratta di un piatto che racchiude tre elementi classici della cucina locale, ovvero il prosciutto di Parma, il Lambrusco e il Parmigiano Reggiano. La sua preparazione prevede l’utilizzo di un filetto di manzo (o di vitello), cotto arrotolato e imbottito di prosciutto di Parma e parmigiano a scaglie.
I dolci tipici di Parma
Infine, chiudiamo il nostro viaggio nell’enogastronomia di Parma con i migliori dolci da provare, a cominciare dai più conosciuti, ossia il castagnaccio e la spongata. Nel primo caso, abbiamo a che fare con una torta di farina di castagne. La spongata, invece, è a base di noci, miele, uvetta, pinoli e canditi.
Se preferisci un dolce veloce e da passeggio, puoi provare le scarpette di S. Ilario, biscotti a forma di scarpa e decorati con glassa e granella di zucchero. Li trovi soprattutto il 13 gennaio, in occasione della festività di Sant’Ilario, patrono della città.
Un altro dolce che si sta facendo largo nelle cucine di Parma è la sbrisolata (o sbrisolona). Conosciuta in tutto il Nord Italia, è realizzata con farina bianca e gialla, zucchero e mandorle tagliata grossolanamente. Il modo migliore per assaggiarla, è accompagnandola con un bicchierino di grappa.
Infine, in un tour su cosa mangiare a Parma, non possono certo mancare i tortelli dolci. Si tratta di biscotti di pasta frolla cotti al forno, ripieni di marmellata e ricoperti di zucchero a velo. Li trovi in ogni pasticceria o panificio della città e sono perfetti per la colazione o per uno spuntino pomeridiano.