Dias de los muertos: 5 curiosità sulla festa dei morti

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I Dias de los Muertos è una delle feste più sentite e famose del Messico. In questi giorni speciali viene celebrata la morte e si tiene vivo il ricordo di chi non c’è più. Ogni anno, migliaia di persone si radunano in ogni zona del Paese per partecipare a sfilate, feste, celebrazioni e alla commemorazione dei defunti.

Ciò che caratterizza i festeggiamenti sono le maschere e i costumi indossati dalle persone che si travestono, soprattutto, da scheletri colorati proprio in onore di chi ci ha lasciati. Questo particolare trucco, serve, soprattutto, per rappresentare in modo caricaturale la morte. Essa, infatti, non è considerata come un nemico a cui sfuggire, ma soltanto una fase della vita che va accettata con serenità.

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Le origini del Dia de los Muertos

La festa dei morti messicana ha radici molto antiche e affonda le sue origini nell’epoca preispanica. In questo periodo, il funerale di una persona era una festa, durante la quale i parenti avevano il compito di guidare il defunto fino al Mictlan, ossia il mondo dei morti.

Con l’arrivo dei colonizzatori e la mistione delle tradizioni indigene con quelle europee, i riti e le usanze religiose locali vennero assorbite dal calendario cristiano. La principale conseguenza fu che le celebrazioni del Día de los Muertos coincisero con la fine del ciclo agricolo del mais, a quel tempo la principale coltura del Messico. In questo modo, le comunità cominciarono a festeggiare, nello stesso tempo, la vita e la morte.

Abbandonata, seppur parzialmente, la sua originale natura, in breve tempo questa importante festività si trasformò in una celebrazione il cui scopo era di offrire la possibilità ai defunti di tornare nel mondo dei vivi per un giorno. Così facendo, il loro ricordo sarebbe rimasto sempre vivo nei cuori di amici e parenti, i quali dovevano assicurarsi di accoglierli erigendo un altare in loro onore.

Oggi, ciò che davvero fa del Día de los Muertos una festività unica al mondo è la singolare rappresentazione della morte. Essa, infatti, non è più un’essenza invisibile e impercettibile, ma una reale presenza che si concretizza nell’altare allestito dai vivi, grazie al quale il ricordo dei morti viene conservato in eterno.