Anche se quest’anno il gelo invernale sembra essersi artigliato al nostro paese e non avere intenzione di lasciarlo molto presto, la primavera è alle porte. Ve ne sarete accorti dalle giornate che si fanno più lunghe, dal verdeggiare e dal rifiorire delle piante, così come dalla comparsa delle prime timide rondini. L’equinozio di primavera si avvicina, ma cosa rappresenta davvero questa data? Dove affonda le sue radici questa ricorrenza? È la stessa per tutto il mondo? Scopriamolo e vediamo i modi per festeggiare l’arrivo della bella stagione!
Equinozio di primavera: cos’è
Gli equinozi e i solstizi definiscono il cambiamento e il passaggio delle stagioni. L’equinozio in particolare si verifica quando il sole si trova perpendicolare all’equatore (la linea immaginaria che passando per i due poli divide a metà la Terra). L’asse di rotazione terrestre non è infatti regolare, ma inclinata, e due sole volte l’anno, in occasione appunto degli equinozi, questo è perpendicolare alla direzione dei raggi solari. In queste due date, quindi, la durate delle ore diurne è uguale alla durata di quelle notturne.
Gli equinozi sono appunto due. Quello che sancisce l’inizio della primavera si verifica tra il 20 e il 21 marzo, mentre quello che dà avvio all’autunno tra il 22 e il 23 settembre.
Equinozio e solstizio non sono sinonimi ma indicano due fenomeni differenti. Durante i solstizi, infatti, il sole raggiunge il suo punto più alto e quello più basso rispetto all’orizzonte. Nel primo caso, durante il solstizio d’estate (tra il 20 e il 21 giugno) assistiamo al giorno più lungo dell’anno e quindi godiamo di più luce solare. Nel secondo caso, in occasione del solstizio d’inverno (tra il 21 e il 22 dicembre) abbiamo la giornata più corta e quindi meno luminosa dell’anno.
Le date dei solstizi e degli equinozi vengono convenzionalmente fatte cadere il 21 del mese corrispondente, ma queste possono variare ogni anno di un giorno. Questo perché il nostro calendario è suddiviso in 365 giorni, ma per compiere il moto di rivoluzione la Terra impiega precisamente 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Ecco perché la data varia e insieme ad essa varia anche l’orario in cui il sole si troverà allo zenit rispetto all’equatore.