La fioritura della lavanda è uno spettacolo imperdibile che accade ogni anno durante l’estate. La Provenza, in Francia, è forse la meta più popolare per gli amanti di questa pianta officinale dal colore viola.
Ma per poter ammirare dal vivo questo miracolo della natura non c’è bisogno di recarsi in Francia.
La fioritura della lavanda nelle regioni italiane
Anche l’Italia è ricca di campi e distese immaginifiche di lavanda. La magia accade quasi sempre tra fine giugno e luglio inoltrato.
Da nord a sud del Belpaese puoi vederla con i tuoi occhi. Per farlo puoi recarti in Sicilia a Santa Caterina Villarmosa o in Calabria al Parco della Lavanda di Morano Calabro.
Nel Molise la lavanda sboccia a Larino, in Toscana lo fa a Pieve di San Luce. Pollutri è uno dei centri della coltivazione della pianta più noti in Abruzzo.
Ancora, la lavanda cresce sugli Appennini e sulle Alpi. Al Centro Nord la potrai trovare al Giardino delle Erbe dell’Emilia Romagna. Più a settentrione, Venzone in Friuli Venezia Giulia e Godiasco in Lombardia sono altre due mete dove la lavanda cresce rigogliosa.
La Liguria ha persino un museo dedicato a questa favolosa pianta.
Il Piemonte, la Provenza d’Italia
Ma è il Piemonte, tra tutte le regioni italiane, a godere della fama di “Provenza italiana”. Coltri di fiori e cespugli viola si muovono soavi ogni volta che soffia il vento sui fertili campi, producendo effetti poetici e all’occhio estremamente distensivi e romantici.
In tutto il Piemonte la fioritura della lavanda dura sino a fine luglio, o ad agosto inoltrato. Bisogna considerare che, in base alle evenienze climatiche, ogni anno il calendario può variare. Puoi visitare il Piemonte in questo profumato periodo grazie a esperienze organizzate, come quelle di Meeters.
La lavanda dell’Alessandrino e del Monferrato
In media, nelle province dell’Alessandrino e nel Monferrato si può dire che la fioritura della lavanda sia ben visibile sino al mese di luglio. In questo territorio sono presenti diversi borghi e città le cui fattorie didattiche, agriturismi cooperative e aziende agricole, dedicano alla lavanda la loro intera attività ed esistenza.
Castelletto d’Erro, situato su una collina dell’Alto Monferrato, ne è un esempio. Come anche Spigno Monferrato, Cuccaro, Lu con le sue “Big Bench”, Quargnento, San Salvatore, Giarole, Viguzzolo, Merana e lo stesso capoluogo, Alessandria.
Si tratta di piccoli centri in cui la coltivazione della lavanda segue i ritmi della natura, immersa in contesti in cui il tempo sembra essersi fermato.
Questi borghi hanno un’anima medievale e sono dotati di punti panoramici, cascine, monumenti storici e sacri, testimonianze artistiche, antichi mulini e campi spettacolari dalle sfumature viola blu, dove sostare a concedersi dei rilassanti momenti e scampagnate dal sapore diverso dal solito.
Sale San Giovanni e la piccola Provenza del Piemonte
In provincia di Cuneo ci sono invece i piccoli comuni di Demonte e di Sale San Giovanni.
Visitare quest’ultimo borgo, che negli anni è diventato un’eccellenza nell’ambito delle piante officinali e dell’alta erboristeria, significa addentrarsi nella cosiddetta piccola Provenza piemontese. Siamo nelle Langhe, territorio piemontese di cui abbiamo parlato qui.
Le colline di Sale San Giovanni, a partire da giugno, sino ad agosto inoltrato, si tingono di indaco e viola, offrendo ai visitatori una bellezza del tutto inusuale, dal volto cangiante in base alle condizioni climatiche e allo spettacolo della luce solare.
L’effetto visivo della lavanda, inoltre, va ad aggiungersi a quello variopinto creato dall’isoppo, della malva, della camomilla, dell’achillea, del finocchio, della salvia e del coriandolo. Il tripudio di colori è assicurato.
Sale San Giovanni, la storia del borgo
Sale San Giovanni è un piccolo comune che conta circa un centinaio di abitanti e nel passato costituiva una delle aree più povere delle Langhe.
Negli anni Novanta, quando le innovazioni agricole riescono a trasformare questo territorio in partenza arido in produttivo, Sale San Giovanni rinasce sulla scia del profumo dei fiori.
In questi anni un’agricoltura maggiormente consapevole, che guarda alla biodinamica e al biologico, inizia a concentrarsi sulla coltivazione delle erbe officinali, dall’isoppo alla camomilla, dal rosmarino alla lavanda, appunto.
Così, nel giro di un decennio Sale San Giovanni diventa un punto di notevole attrazione e richiamo per migliaia di persone.
Da tutto il Piemonte e da tutta Italia iniziano quindi ad arrivare visitatori, appassionati di botanica, erbe officinali, ma anche semplici curiosi e neofiti del mondo delle piante. D’altronde, come resistere al richiamo di scattare una foto alla lavanda in fiore?
I giorni della fioritura della lavanda a Sale San Giovanni
Cosa succede a Sale San Giovanni durante i giorni della fioritura della lavanda? Si tratta di un evento che tiene viva la comunità del centro, impegnata non solo nella fase della cura delle erbe officinali ma anche a garantire la sicurezza e i servizi di base per tutti i visitatori.
Quasi come in una festa patronale, le strade che conducono alle coltivazioni diventano interamente pedonabili o percorribili in bicicletta. Per questo motivo la fioritura della lavanda a Sale San Giovanni è un evento inclusivo e accessibile a chiunque.
Un percorso sulle orme dei campi di lavanda
La zona di Sale San Giovanni, coi suoi immensi campi di lavanda, rigogliosi boschi e vivaci borgate, può essere esplorata seguendo un percorso ad anello.
Il punto di partenza più consigliato è l’antica Pieve del borgo. Nell’itinerario della Provenza Piemontese ci si trova immersi in un panorama montano e collinare, tra borgate e cascine.
E ci si può fermare e attraversare il magnifico Arboreto Prandi. Ideato nel Novecento da un ferroviere appassionato di botanica, Carlo Domenico Prandi, questo bosco si estende per dodici ettari. Esplorarlo ti porta in contatto con innumerevoli specie arboree provenienti da ogni parte del mondo.