Le 52 gallerie del Pasubio: tutto quello che avete sempre voluto sapere

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Le 52 gallerie del Pasubio sono il perfetto esempio di come a volte l’uomo riesca, con la sua luci follia e la sua voglia di migliorarsi, a compiere imprese di importanti dimensioni. La strada delle 52 gallerie, conosciuta anche per essere la strada delle gallerie più belle di tutta Italia, è una delle attrazioni più interessanti di tutto il massiccio del Monte Pasubio ed è uno simboli degli sforzi italiani durante la prima guerra mondiale (o grande guerra che dir si voglia).

Al giorno d’oggi la strada delle 52 gallerie è diventata un percorso che si può attraversare a piedi, ripercorrendo gli sforzi dei soldati che durante la prima guerra mondiale tanto si impegnarono per realizzare questo incredibile sforzo ingegneristico.

La strada della prima armata è il perfetto esempio di attrazione poco conosciuta in Italia e che rappresenta uno dei tesori nascosti di cui la nostra nazione è piena.

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Detto questo andiamo a scoprire tutto quello che serve sapere prima di approcciarsi al percorso delle 52 gallerie.

Che cos’è la strada delle 52 gallerie?

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Partiamo dalle solite (ma utilissime) informazioni di carattere tecnico.
La strada delle 52 gallerie è una vera e propria mulattiera di origine militare che è stata costruita nell’Italia nord orientale, sul massiccio del Pasubio.

Il percorso della strada è convoluto ma ha un punto di partenza ed un arrivo ben precisi: da Bocchetta Campiglia la strada arriva a Porte del Pasubio, coprendo un dislivello di circa 700 metri lungo il versante meridionale del monte.

La strada fu realizzata in questa maniera per offrire protezione ai soldati che, durante la prima guerra mondiale, combattevano su tale fronte. Le pareti rocciose praticamente verticale, le guglie e le gole profonde offrivano infatti protezione ai soldati.



 

Le 52 gallerie furono lo strumento attraverso cui i soldati dell’esercito Italiano potessero sostituire la strada degli Scarubbi, altra strada carrabile del monte Pasubio ma stavolta esposta al fuoco degli avversari. Dagli anni ottanta questa strada è stata chiusa al traffico motorizzato, esclusi i gestori del rifugio Achille Papa.

Tra i vari percorsi delle prealpi venete, la strada delle gallerie è uno dei percorsi più famosi e belli.
Quando non c’è nebbia si può godere di panorami incredibili che fra creste, guglie e precipizi, stupiscono il cuore ed il cervello di chi fa trekking.

Il sentiero delle 52 gallerie è anche molto interessante per chi vuole gustarsi in un escursione immersa nella storia.

Qual è la storia dietro la strada delle 52 gallerie?

Da un punto di vista prettamente storico i sentieri che compongono la strada delle 52 gallerie rappresentano un vero e proprio tesoro.
La strada in questione è un capolavoro di ingegneria, specie se si tiene in considerazione il periodo storico in cui è stata realizzata: il 1917.

Il livello di difficoltà di realizzazione aumenta ancora di più se si tiene in considerazione il fatto che la trentatreesima compagnia minatori dell’esercito italiano, aiutata da sei centurie di lavoratori, realizzò la strada, impiegò 9 mesi per terminare il lavoro. La strada fu poi simbolicamente inaugurata durante il corso di Dicembre 1917

Come è strutturato il percorso della strada delle 52 gallerie?

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Le 52 gallerie che compongono l’omonima strada sono percorribili a piedi durante il periodo estivo.
Il segnavia che identifica questo sentiero è il 366, per 6555 metri di lunghezza e 750 metri di dislivello.

La strada non è percorribile in bicicletta, questo a causa di vari incidenti mortali che hanno caratterizzato la cronaca nera del luogo nel corso dei passati decenni.

Il punto di partenza di questa strada è il parcheggio a pagamento presente alla fine di Bocchetta Campiglia, all’interno del passo Xomo.
Dal rifugio Passo Xomo è necessario seguire gli ultimi chilometri di strada in salita per arrivare poi al parcheggio, ben servito e asfaltato.

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Da li si parte in salita per tutti i 6.5 chilometri fino a raggiungere il termine del percorso, presso il Rifugio Papa.
La durata del percorso in condizioni normali è tra le 2.5 e le 3 ore, in base poi al passo dell’escursionista.

La strada è percorribile, tecnicamente. anche in primavera ma questo viene sconsigliato per due motivi: la presenza di neve e la possibilità di incontrare il maltempo.
Temporali e vento forte, infatti, possono portare a scariche improvvise di sassi e fango dalle pareti del sentiero.

È estremamente consigliato portarsi dietro una torcia elettrica, così da poter affrontare con semplicità il buio delle gallerie con meno fonti di luce.

Come sono queste gallerie?

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Tutte e 52 le gallerie che compongono questa esperienza indimenticabile sono scavate nella roccia.

Ogni galleria è stata numerata prima e chiamata con un nome specifico poi.
50 nomi su 52 sono stati assegnati dal capitano Picone che ha gestito i lavori durante il corso della prima guerra mondiale.

I restanti due nomi sono stati assegnati alle gallerie 49 e 50 durante il corso del 1991 dall’ANCR di Vicenza.

La larghezza media delle gallerie è di circa 2.50 metri, permettendo il transito di due muli in contemporanea.
In media la pendenza della strada è di circa il 12%, con un picco del 22%.

Le gallerie più interessanti tra le varie sono le seguenti:

  • Galleria 19: questa è la galleria più lunga (320 metri) ed ha un tracciato che si avvita su sé stesso, come in un elica, per ben 4 volte.
  • Galleria 20: anche questa galleria è stata scavata all’interno di un torrione roccioso ed ha un tracciato elicoidale
  • Galleria 43: un segmento di questa galleria corre al di sotto del passo Fontana d’Oro, a 1875 metri di altezza
  • Galleria 47: questa galleria è la più alta di tutto il percorso, a ben 2000 metri di altezza. Da qui si ha il miglior panorama di tutti