Ottenere il benessere psico-fisico grazie al trekking
La montagna, la sua salita e i suoi dislivelli rappresentano una sfida ardua per tutti quelli che vogliono affrontare un percorso trekking con lo scopo di raggiungere la vetta e ammirare un panorama mozzafiato. Il trekking in montagna non solo permette di raggiungere uno stato di benessere psichico, dato dal contatto con la natura e dalla possibilità di godere di splendide visuali e piacevoli incontri con la fauna locale, ma fa anche bene al proprio organismo.
Nonostante la montagna rappresenti un ambiente ricco di bellezza e fascino, per chi è fuori forma o non pratica attività fisica da tempo la sua salita potrebbe risultare complessa. Per affrontare l’escursione senza affanno, specialmente se si effettua il percorso con uno zaino sulle spalle, potrebbe venire in aiuto la respirazione diaframmatica. Grazie ad essa, è possibile affrontare la salita evitando gli spiacevoli momenti in cui le energie vengono a mancare e il cuore batte all’impazzata.
É opportuno premettere che la camminata in montagna può mettere a dura prova anche le persone allenate. Quest’ultime, tuttavia, grazie alla loro forma fisica, sono in grado di gestire le loro energie e di affrontare il percorso in modo pratico senza sforzarsi in maniera eccessiva e il bisogno di fermarsi di tanto in tanto per riposare e riprendere fiato.
Al fine di poter raggiungere la vetta serenamente il solo l’allenamento non è sufficiente: infatti, è necessario utilizzare al meglio anche la propria mente, che deve essere lucida e libera da pensieri e distrazioni. In particolare, per evitare un eccessivo affaticamento è necessario prestare attenzione alla propria respirazione.
L’importanza di una corretta respirazione
Quando si cerca di affrontare un dislivello alpino, per poter evitare l’affanno bisogna apprendere come respirare correttamente. Respirare lentamente e a pieni polmoni è utile per far arrivare bene l’ossigeno al sistema cardio-circolatorio tramite il sangue. Per non sentirsi affaticati, è fondamentale che l’ossigeno arrivi velocemente al cuore durante l’attività fisica.
Per permettere all’ossigeno di arrivare facilmente al sistema cardio-circolatorio è necessario applicare la respirazione diaframmatica, la stessa che utilizziamo, inconsciamente, durante le ore di sonno. Lo stress quotidiano o l’ansia tendono a modificare la respirazione e causare degli affaticamenti inutili.
Praticare questa tipologia di respirazione può risultare inizialmente difficile e forzato ma, col passare del tempo e un po’ di esercizio, il meccanismo diventerà automatico. Il diaframma, infatti, non è altro che un muscolo situato tra l’addome e la cassa toracica, nota anche per essere la sede dei polmoni.
Se durante la respirazione il diaframma è rigido non si sentirà l’aria arrivare dritta fino alla pancia: in questo caso, si sta applicando una respirazione di petto. Se si desidera respirare meglio senza affaticarsi, è necessario, invece, riempire il più possibile i propri polmoni di ossigeno. Grazie a questa tipologia di respirazione è possibile affaticarsi di meno grazie a una maggiore quantità di ossigeno incanalata nei polmoni.
Consigli utili per non affaticarsi troppo
Partire lentamente
Oltre alla respirazione diaframmatica, vi sono anche altre buone abitudini da poter adottare per migliorare la propria resistenza durante la camminata, in montagna e non. In primo luogo, si consiglia di partire camminando piano e cercando di coordinare il respiro con il movimento.
Inspirare dal naso
Per riuscirci è necessario ispirare dal naso durante il primo passo e, al secondo, espirare l’aria dalla bocca: così facendo, a lungo andare si creerà un coordinamento perfetto tra respirazione e movimento. Inspirare dal naso è molto importante in quanto permette di umidificare e riscaldare l’aria fredda e secca inalata. In pianura, si potrà poi provare ad aumentare il numero dei passi e a diminuire i respiri profondi.
Calmare il battito cardiaco
Una respirazione “controllata” consente di calmare il battito cardiaco accelerato e di riprendersi facilmente dal rossore al volto, una volta raggiunta la cima. Grazie alla respirazione diaframmatica si potrà godere di un’esperienza rilassante a 360°, godendosi la natura e il panorama senza affaticarsi troppo.