Non è esattamente facilissimo parlare di come è possibile riscoprire se stessi. La vita mette tante domande davanti ad ognuno di noi, domande che possono turbare la mente, domande che possono spaccare a metà la semplicità a cui in molti aneliamo.
La realtà dei fatti che l’ identità di una persona dipende da una molteplicità di fattori che, a loro volta, dipendono dalla società, dalla percentuale di isolamento, dal carattere e dalla propria essenza.
Ritrovare sé stessi significa poter trarre dal rumore di fondo che permea l’esistenza di ogni essere umano un contatto con la realtà tangibile dei propri pensieri.
Questo discorso così filosofico è senza dubbio un percorso che in molti farebbero bene ad intraprendere: la sensazione di smarrimento che permea le vite di moltissimi da a tanti la sensazione di star perdendo il senso delle cose, di essere incapaci di fare la propria parte all’interno del più grande disegno (non per forza religioso) che determina il viaggio di ognuno di noi
Noi di Meeters siamo abituati ad aiutare le persone a trovare la giusta via per trovare il proprio tempo libero.
Abbiamo scritto moltissimo articoli diversi articoli relativi la ricerca delle amicizie, i luoghi più belli da visitare, le attività a cui non bisogna dire di no.
Se vuoi stringere nuove amicizie o soltanto trovare la giusta occasione per conoscere nuove persone ad una cena, beh, sei nel posto giusto.
In caso contrario, se come quasi tutti ti sentì poco te stesso e cerchi un modo per cambiare questa situazione, questo articolo potrebbe fare al caso tuo.
Come puoi ritrovare te stesso se non sai chi sei?
Come spesso si deve fare in queste situazioni è bene pensare la cosa in termini quasi analitici.
La ricerca dell’identità è un qualcosa con cui, prima o poi, tutti fanno i conti.
Se nella vita ci si è mai sentiti sperduti è perché, spesso e volentieri, c’è una discrepanza tra chi si crede di essere e chi si è davvero.
Parte del problema è derivante dal modo in cui la società percepisce gli esseri umani.
Al giorno d’oggi è normale sentire proiettate su di sé le aspirazioni e i desideri di moltissime persone.
Il problema è che, molto spesso, le aspettative degli altri sono derivanti da un mondo passato, in cui c’era più fiducia nel lavoro come ascensore sociale. Le paure, quindi, diventano tangibili perché, ad esempio, per poter soddisfare i desideri altrui ci si ritrova ad un certo punto con un lavoro che non si apprezza ed una vita che in realtà non si è desiderata.
Il processo di razionalizzazione che porta a questo genere di situazioni può spezzare l’ entusiasmo anche dei più tenaci, ma è necessario per poter arrivare alla verità.
La propria felicità, il proprio animo, il proprio io non deve dipendere dai pregiudizi degli altri. Ognuno è parte integrante di un sistema di cose e persone e come tale non può staccarsene: è possibile, volendo fare un paragone sportivo, cavalcare l’onda facendo surf invece di affogare.
Questione di domande
Ecco, parliamoci chiaro: crediamo che sia impossibile per i singoli esseri umani (a meno di essere davvero molto fortunati) escludersi dal sistema che governa le nostre vite. Questo è uno dei motivi per cui riscoprire se stessi è diventata una missione per tanti.
Le opzioni sono poche: o si hanno soldi da parte e si può rivoluzionare la propria vita, o bisogna aggirare in qualche modo la scarsità di risorse.
In questi momenti è bene capire una cosa: quali sono gli elementi che più sentiamo nostri?
Quali sono le cose di cui sentiamo di aver bisogno?
Sono le passioni?
È l’amore?
In ognuno di questi casi è necessario pensare che la propria personalità, con un po’ di lavoro, può soddisfare tutto ciò. A prescindere da quanto è elevata la paura è possibile mettersi a tavolino con sé stessi a capire.
Con attenzione bisogna pensare all’ esperienza più importante che si è riusciti a portare con sé in termini di identità personale.
C’è qualcosa che vi ha fatto dire: quello ero davvero io? Una volta tenuta in conto questa cosa diventa molto più facile anche darsi consigli. Ciò che piace è soltanto metà di ciò che siamo veramente; l’altra metà è data da ciò che… non ci piace!
I contenuti che vanno a rappresentare il nostro animo sono sempre metà positivi e metà negativi. Quanti argomenti vogliamo evitare di toccare? Cosa dicono le cose che evitiamo di ciò che siamo? Queste domande sono tutti ingredienti da mettere insieme per poter creare una nuova storia dove, alla fine, arriviamo a riscoprire noi stessi.
Sfruttare la tecnologia a proprio vantaggio per ritrovare sé stessi è possibile?.
Un modo intelligente per poter arrivare più facilmente a domande come queste è ascoltare i messaggi audio per la scoperta di sé stessi attraverso applicazioni e servizi legati al mondo dello yoga e della mindfulness.
Ecco, se vuoi aiutarti a ritrovare te stesso la cosa migliore che puoi fare è cercare di immergerti in attività che puntino verso una maggiore consapevolezza di te. Youtube, Instagram e tanti altri social network sono pieni di video che possono aiutarti a trovare ciò che desideri.
Le motivazioni dietro questa possibilità sono abbastanza lapalissiane in realtà: la strada che porta la gente alla riscoperta di sé è piena di partecipanti.
La psicologia sono decenni che cerca di toccare l’argomento parte da una base teorica mutevole.
Il vuoto che viene percepito dalla gente in termini, nel nostro mondo così liquido e moderno, è praticamente onnipresente.
A volte la soluzione a questo genere di problemi possono essere i viaggi: le esperienze che si possono fare in viaggio, infatti, sono in grado di modificare conoscenze e pregiudizi nel nostro cervello. Altre volte, invece, potrebbe essere necessario trovare l’amore di un’altra persona per poter poi ritrovare sé stessi.
Quello che è importante è capire una cosa e una soltanto: si possono essere molte cose diverse, l’importante è non smettere mai di cercarsi.
Anche una volta che ci si sente “trovati” ed arrivati, in realtà, si è soltanto al primo frammento di un percorso che può andare avanti per anni e anni.
L’animo delle persone si comporta similarmente alla marea che domina le spiagge che preferiamo: a volte si alza, tocca vette di lirismo e sentimenti incredibili, altre volte invece si abbassa, arrivando a farci sentire soltanto dei sempliciotti.
Siamo entrambi le cose: basta semplicemente riconoscerlo per riuscire a riscoprire se stessi con maggiore semplicità.