I sentieri del Monte Novegno, altopiano delle Prealpi Vicentine, in Veneto, sono perfetti per chi volesse mettersi in marcia sulle orme della Prima Guerra Mondiale.
La Grande Guerra, con i suoi aspetti più tragici, è qui ben testimoniata da gallerie, postazioni e trincee: i libri di storia e le statistiche ci dicono che i soldati caduti in questa montagna furono 3000.
Ma bando alla tristezza: fare i sentieri del Monte Novegno significa sì ricordare delle vicende italiane sanguinose e drammatiche, ma è anche un’occasione per mettere alla prova le proprie capacità di escursionismo in altitudine.
Questa zona montuosa infatti offre diversi sentieri e tracciati, regalandoci una natura incontaminata e un panorama spettacolare: da qui è possibile infatti ammirare il paesaggio delle Piccole Dolomiti (con Sengio Alto, Cornetto, Carega e Pasubio) che con la neve diventa ancor più imperdibile.
Dal Parcheggio Cerbaro a Busa Novegno: il 422 e il 433
Tra i più trafficati sentieri escursionistici del Monte Novegno ci sono quelli che hanno come punto di partenza il Parcheggio Cerbaro e hanno come tappa intermedia Busa Novegno.
Questo è situato a 900 metri di altezza, in prossimità dell’omonimo Camping). Siamo nella Località Bosco di Tretto, a Santorso – Schio.
Da questo parcheggio si può salire lungo la Strada per il Monte Novegno da Contrada Rossi e prendere il Sentiero 422, il più panoramico, che porta sino al monte Priaforà. Questo è segnalato da una panchina, anch’essa panoramica, che ti darà un’anteprima di ciò che ti aspetta più in alto.
Oppure puoi fare il Sentiero 433, che ti porta in breve tempo sulla vetta del Monte Novegno. E’ questo che ti consigliamo di prendere se non intendi fare deviazioni e fermate.
Il sentiero 433 attraversa la località Casara Vecchia e, alternando strada sterrata, bianca, a quella più boschiva, si caratterizza per avere tante curve. Puoi tagliare scegliendo di percorrere dei sentieri più stretti ma più erti e meno sicuri: ciò non è indicato se siete dei camminatori poco esperti e viaggiate con bambini.
Per un tratto, inoltre, il 433 si sovrappone al 435, fino a Passo Campedello.
Da Busa Novegno a cima Priaforà
Da Busa Novegno puoi seguire il sentiero 400 che ti fa camminare lungo un percorso a anello. Dopi aver superato il cimitero, dovresti deviare verso il 455 che ti porta a Passo Campedello.
Da Campedello, poi, se vuoi raggiungere la cima Priaforà (alta 1600 metri) devi immetterti nel sentiero 435. Il Priaforà è segnalato da un arco di pietra piuttosto affascinante, l’Arco Naturale del Priaforà.
Da questo punto si continua per una strada montuosa e dotata di un importante dislivello (si tratta di un tracciato CAI) che è indicata solo per gli escursionisti esperti. Una corda ti aiuterà a fare questa salita che ti porta sulla vetta, dove potrai sostare e goderti un buon pranzo al sacco e fare delle splendide fotografie.
Cosa c’è sulla cima del monte Priafora? Da questa montagna puoi vedere tutto il circondario: i ghiacciai di Presena e Carè Alto, il Pasubio, le Dolomiti del Brenta, l’Altopiano di Asiago, il Monte Summano e la pianura sottostante.
Sul Monte Rivon e a Cima Alta: la memoria della guerra
A questo punto potrai tornare indietro a Busa Novegno e al Passo Campedello. Ti si presenteranno due scelte.
I sentieri 400 e 401 servono per giungere al Monte Rivon e al Monte Cogolo. Ancora, attraverso il 400 puoi dirigerti alla località di Pozza Lunga.
Il Monte Rivon è raggiungibile dal Passo dopo 15 minuti circa di cammino in salita. E’ qui che potrai ricordare la Grande Guerra, essendo questo altopiano un luogo che ospita un forte, delle trincee e delle gallerie a esse collegate.
Anche Cima Alta è raggiungibile dal Passo Campedello. Un quarto d’ora di camminata e anche qui troverai le testimonianze della guerra mondiale, specialmente riguardo la spedizione austriaca in Italia che colpì montagne e valli.
A Cima Alta non ci sono solo i segni di una disgrazia ma anche quelli di una resistenza che seppe fermare l’invasore.
Il Sentiero di Fiaba, il lato artistico e fantasioso del Monte Novegno
Sempre dalla Località Bosco di Tretto e Cerbaro puoi trovare un sentiero alle pendici del Monte Novegno che si presta a un’escursione in famiglia e con i più piccoli, rigorosamente a piedi.
Lungo questo magico percorso si sviluppa un percorso narrativo, “Il Sentiero del Bosco”, fiaba nata dalla mente creativa di Nicoletta Asnicar. Ed è un attimo, anche per gli adulti, tornare bambini.
Un’escursione narrativa
Lungo questo cammino incontrerai i personaggi del “Sentiero del Bosco” e udirai loro vicende, narrate dalla voce di un narratore speciale, “Lo Spirito del Bosco”. Il protagonista della fiaba è lo Gnomo Fulvio, personaggio che scoprirai mano a mano che andrai avanti anche grazie alle tabelle di alluminio disseminate lungo il sentiero.
Lungo 700 metri, il percorso a circuito della fiaba trova il suo punto di partenza al parcheggio del ristorante Damarco. Si tratta di un itinerario relativamente semplice, poco faticoso, che presenta una lieve salita per i primi 100 metri.
Divertiti a scoprire e a meravigliarti, facendo attenzione ai dettagli che cambiano al variare delle stagioni e alle installazioni artistiche collocate in varie tappe salienti del Sentiero di Fiaba.
Infatti il progetto del Sentiero di fiaba, in un’ottica di cooperazione e di sostenibilità ambientale, attraverso la scrittura e la scultura vuole valorizzare non solo il territorio naturale ma anche la rete di artisti locali che hanno scolpito su legno i personaggi della fiaba.
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