Folletti e natura sul sentiero del Sarvanot: il bosco che racconta una magia tutta da vivere

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Sentiero del Sarvanot: il mistero, la leggenda, e le informazioni utiliSentiero del Sarvanot

La curiosità del sentiero del Sarvanot è che fu realizzato nel 2015 da un gruppo di giovani ragazzi, con l’intenzione di renderlo adatto a tutti gli amanti della natura e non solo; bambini, famiglie, anziani, amanti delle biciclette e persino cavalli.

Nel tempo il sentiero è diventato anche un percorso didattico, grazie alla presenza di pannelli e segnaletiche che illustrano storie per bambini e adulti.

Tutto questo dona un’esperienza fuori dall’ordinario a chi decide di concedersi una gita fuori porta alla volta del sentiero del Servanot. Potrai scoprire e apprezzare la natura del territorio del cuneese e, leggendo i vari racconti lungo il cammino, rievocare antiche storie di un tempo.

Potrai immergerti completamente nella natura più incontaminata, lì dove l’aria e così fine e leggera da farti stare bene. Lungo il percorso potrai ammirare gli imponenti alberi secolari, e incontrare alcuni animali che popolano il bosco, come graziosi scoiattoli, salamandre e uccelli.

Se vorrai concederti momenti rilassanti in sintonia con la natura, o riposarti dopo una lunga camminata, potrai farlo. Lungo il sentiero del Sarvanot, ci sono delle panchine in legno poste in angoli di bosco suggestivi. Sono messi a posta lì per farti sognare ad occhi aperti.

Immagina di sedere su una panchina all’ombra di un albero secolare, sentire i profumi che emana il bosco, e la terra sotto i piedi. Il canto degli uccellini che svolazzano da un ramo a un altro, i prati verdissimi, i fiori che rendono l’ambiente quasi fiabesco. Il tutto qui, è solo da vivere intensamente.

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Qualche informazione in più sul sentiero del Sarvanot

Trattasi di un percorso ad anello lungo circa 5 km, impossibile perdersi perché si ha la possibilità di iniziare da un punto e ritornare esattamente da dove si è partiti. Lungo il percorso ben cinquanta cartelli vi racconteranno la storia che riguarda il bosco, chi lo abitava, e informazioni sugli alberi.

Mentre camminerai nel bosco raggiungerai la zona di Sardoulin; uno scorcio di sentiero dove poter fare una sosta, e scorgere lo sguardo sul borgo e sul panorama circostante.

Da questo punto, proseguendo lungo il sentiero del Sarvanot, inizia la Vio dei Mort che, oltre a ricondurti di nuovo verso il paese, ti farà ritrovare davanti a una realizzazione di arte contemporanea, una “Land Art”, il “Cammino dei Cerchi”, realizzata dall’Associazione “Anelli di Crescita”.

Pace, benessere e relax sono le chiavi per una giornata indimenticabile a contatto con la natura. Il pezzo forte del bosco, oltre ai cartelli e alle illustrazioni, è la presenza di un’aula didattica. Qui non ci sono banchi e lavagna, ma tronchi di alberi intagliati e un pannello di legno dove penzolano i disegni e i dipinti dei bambini.

I disegni penzolano anche dagli alberi e raffigurano piccole farfalle, fiori, insetti e uccellini; nascosta tra la vegetazione, invece, è possibile incontrare persino una tenda indiana.

Il sentiero del Sarvanot è pianeggiante, e ci si può fermare per raccogliere castagne oppure assaggiare lamponi selvatici presi direttamente dai cespugli.

Dopo la Vio dei Mort, finisce il primo tratto del percorso e ne inizia un altro, a nord, ed è interamente asfaltato e ti condurrà innanzi al Castello di Monterosso, un complesso risalente al 1700.

Prima di lasciare la zona e abbandonare il sentiero, visita la chiesa di San Giacomo Maggiore con il suo piccolo fonte battesimale in stile gotico e risalente al 1200.


 


Sentiero del Sarvanot: cosa dice la leggenda?

Al di là della bellezza del sentiero, in quel bosco riecheggia ancora oggi una storia. Si pensa che in quel bosco viva una piccola creatura mitologica, il Sarvanot, da qui il nome del bosco. Metà uomo e metà animale; piccolo, brutto e peloso ma con un’intelligenza paranormale. Si dice che ogni tanto si sia fatto vedere dai visitatori; allegro e chiassoso, talvolta anche dispettoso ma per nulla malvagio. Ciò nonostante si diverte a prendersi gioco degli umani.

Non a caso all’ingresso del sentiero ci sono dei sassolini piccoli da prendere e tenere in tasca per proteggersi dai suoi scherzi, qualora si decida a farsi vivo. Chi lo sa, magari potrà comparire da un momento a un altro; meglio tenersi pronti!

Prima di partire, giacché ti troverai nel cuneese, potrebbe interessarti fare un salto ad ammirare la lavanda in fiore, scopri di più qui.

Conclusioni

Siamo giunti alla fine di questo articolo alla scoperta del Sentiero del Sarvanot, e vogliamo lasciarti con un tocco di poesia e riflessione:

Esistono strade piccole, strette, riservate, nascoste. Quelle che notano in pochi. Quelle che non urlano per rendersi visibili. Sono fatte di passi semplici, muri scrostati, colori segreti e luminosi. E da qualche parte c’è sempre un’emozione che aspetta di essere raccontata. – Fabrizio Caramagna.

Per ulteriori approfondimenti sul sentiero clicca qui.

Ci auguriamo che l’articolo ti sia stato utile e ti abbia ispirato a scoprire questo meraviglioso sentiero. Prima di partire scopri tutti gli eventi che organizziamo in zona, grazie ai quali potrai entrare in contatto con nuove persone e perché no, fare anche nuove amicizie.

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