La Street Art a Roma è una delle tantissime attrazioni che offre la Città Eterna ai suoi visitatori. Questa nuova e innovativa forma d’arte ha invaso diversi quartieri della città, soprattutto quelli periferici.
Da Ostiense a Tor Marancia, dal Pigneto al Quadraro, passando per Tor Bella Monaca e San Basilio. Possono essere una meta ideale per una gita organizzata a Roma, tra le più belle opere di street art della Capitale.
Potrai ammirare murales dedicati all’ambiente o contro l’omofobia, altri realizzati in omaggio a personaggi amatissimi a Roma, come Francesco Totti o Gigi Proietti. Si tratta di vere e proprie opere d’arte portatrici di messaggi e ideali che, spesso, valicano i confini cittadini.
Visitare Roma attraverso la Street Art è un modo alternativo e ugualmente suggestivo per scoprire la storia, le tradizioni e le bellezze che l’hanno resa famosa in tutto il mondo e meta di centinaia di migliaia di turisti ogni anno.
Che cos’è la Street Art
Nata come espressione del disagio giovanile, la Street Art si è trasformata presto in una vera e propria forma d’arte. Grazie soprattutto a personaggi come Bansky o Shepard Fairey, si è evoluta negli anni e ha conquistato sempre maggiore attenzione e prestigio.
Sono stati i media a coniare il termine “Street Art”, proprio per dare un’identità alle opere degli artisti di strada e per legarle, in maniera indissolubile, alle città e agli spazi pubblici.
I muri, i palazzi, le stazioni sono diventate delle tele bianche da dipingere e sulle quale raccontare qualcosa. Seppur, negli anni, la linea tra Street Art e semplice vandalismo si è fatte sempre più sottile, questo genere di arte oggi gode della giusta attenzione.
Secondo i documenti più attendibili, la nascita della Street Art è riconducibile agli anni ’70. In questi anni, a New York sono apparse le prime opere, simbolo del bisogno di comunicare dei giovani del tempo.
La definitiva consacrazione della Street Art è avvenuta all‘inizio del ventesimo secolo, quando proprio il già citato Bansky ha fatto la sua prima apparizione nel panorama. Da questo momento in poi, l’arte di strada è cresciuta in maniera esponenziale, facendo la sua comparsa soprattutto nelle grandi metropoli di tutto il mondo.
Street art a Roma
Come gran parte delle grandi città, anche Roma è piena di opere di Street Art. In diversi quartieri, tra il centro e, soprattutto, la periferia si possono ammirare performance di ogni tipo.
Testaccio e Ostiense, per esempio, sono stati tra i primi quartieri a essere dipinti e colorati da artisti di strada. Il secondo, addirittura, ha messo a disposizione il progetto Ostiense District, grazie al quale gli street artists più o meno noti hanno avuto spazi dedicati dove esprimere la loro arte.
Uno dei murales più conosciuti a Ostiense è quello firmato da Federico Massa, in arte Iena Cruz che ha dato vita alla prima opera di Street Art mangia smog. Si tratta di un’innovazione storica e importante per la salute dell’ambiente, tanto che pochi giorni dopo anche nel quartiere di San Paolo ne è comparsa un’altra.
Il progetto Big City Life
Uno dei progetti più interessanti nati a Roma riguardo la Street Art è Big City Life che ha permesso a un quartiere periferico come Tor Marancia di trasformarsi in un vero e proprio museo a cielo aperto.
Si tratta di un’iniziativa nata nel 2015 e ideata dall’associazione 999Contemporary. 22 artisti di strada si sono uniti e hanno dato un nuovo volto a questo quartiere storico romano, non lontano dalla Garbatella.
Ogni anno, sono tanti i turisti e i curiosi che visitano Tor Marancia proprio attratti dalle opere che ormai caratterizzano gran parte del quartiere. Tra i murales più conosciuti, “Il Bambino Redentore”, realizzato dall’artista francese Seth e dedicato al piccolo Luca, un bambino del quartiere morto tragicamente in un incidente mentre giocava a calcio.