Esistono luoghi che trasudano storie, misteri e magia. Generalmente sono antichi castelli, pieni di percorsi segreti, stanze maestose, saloni per le feste e per le torture, dove su tutto aleggiano racconti di eroismo, di tradimenti e vendette. Di sicuro, non si pensa che siano dimore di medici eccentrici che con le loro strane idee hanno conquistato mezzo mondo. E quindi, proprio perché delude tutte le aspettative classiche, la visita alla Rocchetta Mattei diventa un modo per stupirsi e scoprire un pezzetto di storia nostrana sconosciuta ai più, ma ricca di fascino e magia!
La storia della Rocchetta Mattei
Non appena si arriva nel borgo di Grizzana Morandi, è impossibile non notarla. La rocchetta si erge su un’altura dell’Appennino emiliano, stagliandosi contro il cielo con le sue forme esotiche e così inconsuete nel panorama italiano.
La prima impressione è quella di trovarsi al cospetto di un castello medievale, conquistato e rimaneggiato dai mori per renderlo più simile alle architetture a loro familiari. Poi ci ricordiamo però di essere nel cuore dell’Emilia Romagna, non in Andalusia, non in una terra teatro di conquiste da parte delle popolazioni arabe. Ma allora questo castello come è arrivato qui? Quando è stato costruito? E soprattutto, chi lo ha costruito?
La Rocchetta che possiamo ammirare oggi sorge sulle rovine della Rocca di Savignano. La sua posizione strategica sul fiume Reno la rese molto importante dal punto di vista difensivo agli occhi della contessa Matilde di Canossa, che ordinò di modificare, ampliare e armare l’antica struttura. L’epoca di splendore durò più di un secolo, ma dopo la conquista bolognese della zona, la rocca fu distrutta e abbandonata nel 1293.
A distanza di 6 secoli, la rocca fu notata da un ricco bolognese che decise di acquistarla proprio per la sua posizione isolata in una splendida valle rigogliosa, a ridosso di due fiumi. La vera storia della Rocchetta Mattei inizia quindi con questo misterioso uomo.